Non chiamatemi ragazzina

"Non chiamatemi ragazzina" (edizioni Scrittura & Scritture - 2006) è il  mio primo libro. La protagonista è Shirley Smith, un'adolescente simpatica e allegra che vive diverse avventure, sempre con entusiasmo e con la sua innata dose di vitalità.
Il libro si articola in 10 racconti nei quali Shirley è impegnata a "combattere" contro tutti gli appellativi di ragazzina che le si incollano addosso. Intorno a lei si muovono tanti altri personaggi: la famiglia, gli amici e in ultimo un simpatico ragazzo con il quale sboccerà un fresco amore giovanile. E' una ragazza sveglia, intelligente, vispa e perspicace, si caccia in simpatici casini, o meglio, sono i guai che vanno a cercare lei. E' ricca di fantasia, di voglia di fare, golosissima della vita e del cibo. Tuffarsi nelle sue avventure è travolgente e il libro risulta una lettura fresca e scorrevole. Insieme a Shirley si ci trova quasi sempre anche a riflettere, a trarre piccoli insegnamenti da ciò che le capita, a crescere... In fondo non è proprio questa l'avventura più bella?
Con "Non chiamatemi ragazzina" ho vinto il Premio Piccola Editoria di Qualità indetto dalla Città di Chiari, e mi sono classificata al secondo posto del Premio Bancarellino indetto dalla città di Pontremoli.

L'Incipit
"Tutt'a un tratto la polizia"

Passavo di lì tutte le mattine per andare a scuola, vedevo ogni giorno che dall'edificio all'angolo entravano ed uscivano molte persone, sembravano sempre le stesse. Osservavo quelle facce scure e sospettose e fantasticavo su losche attività, su segreti e cadaveri nascosti. Forse vedevo troppi film e leggevo troppi gialli-horror, me lo diceva sempre anche mia madre: «perché non esci invece di leggere quelle mezze schifezze? Anzi sarebbe meglio che studiassi un po’ di più, ieri ho parlato con i tuoi professori e hanno detto...».
Ma cosa poteva capire mia madre? Quei libri e quelle storie erano la mia passione e sentivo che un giorno sarei diventata una regista, il mio nome sarebbe stato stampato a grandi lettere sui cartelloni pubblicitari e migliaia di persone mi avrebbero acclamato a gran voce. Mi riaggiustai lo zaino sulle spalle, non avevo voglia di starmene sei ore di fila seduta tra i banchi e poi avevo studiato quasi niente, pensai che se per un giorno non fossi andata a scuola non lo avrebbe saputo nessuno, o almeno lo speravo... Sarei stata come Sherlock Holmes, invisibile e attenta a tutti i dettagli. Mi guardai alle spalle e mi avvicinai al portone di quell'edificio, allungai la mano sulla maniglia ma qualcuno dall'interno aprì prima di me e una specie di gigante con un sigaro in bocca mi venne addosso.
«Levati dai piedi, ragazzina!» ringhiò.
Non ero stata poi tanto invisibile.
...


Una slide di immagini della presentazione del libro a Montesarchio





Una slide di immagini della premiazione al Bancarellino, con l'amico scrittore Franco Monacchia




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